Sondaggio rivela il malcontento tra i dipendenti della BCE verso Christine Lagarde, con un confronto impietoso rispetto a Mario Draghi.
La Banca Centrale Europea (BCE) vive un momento di tensione interna. Un sondaggio sindacale ha rivelato che la gestione di Christine Lagarde, alla guida dell’istituto dal novembre 2019, non incontra il favore del personale. La risonanza di questa insoddisfazione si amplifica ulteriormente quando messa a confronto con il predecessore Mario Draghi, ampiamente apprezzato per il suo operato.
Il confronto con Draghi: un’insoddisfazione crescente
Il quotidiano Politico ha reso noti i dati di questo sondaggio, che ha coinvolto 1.159 impiegati su un totale di circa 4.500. Poco più della metà degli intervistati ha valutato negativamente la performance di Lagarde, con un giudizio che oscilla tra “scarsa” e “molto scarsa”. Al contrario, Draghi emerge come figura di spicco, acclamato per la sua abilità nel gestire le crisi dell’Eurozona e per il suo celebre approccio “whatever it takes”.
Il personale della BCE lamenta soprattutto l’eccessivo coinvolgimento di Lagarde nella politica, percependo un uso strumentale della sua posizione. A differenza di Draghi, visto come un pilastro per la BCE, Lagarde viene considerata come una figura che utilizza l’istituto per fini politici personali. Le sue decisioni in materia di politica monetaria hanno ricevuto l’approvazione di soltanto il 38% degli intervistati, un netto calo rispetto al supporto ricevuto da Draghi.
La gestione delle crisi: un paragone scomodo
Nonostante Lagarde abbia dovuto affrontare sfide senza precedenti, come la pandemia globale e una crisi geopolitica vicino all’Unione Europea, la sua capacità di gestire queste situazioni è messa in dubbio. Meno della metà dei dipendenti della BCE si fida delle sue capacità di guidare l’istituto attraverso la crisi attuale.
Da un lato, il sostegno a Lagarde non manca per quanto riguarda temi come la tutela dell’ambiente, ma dal punto di vista interno, anche le politiche di inclusione e diversità attuate da Lagarde non sono esenti da critiche. L’approccio manageriale di Lagarde è stato descritto come autocratico e poco trasparente. Con particolare riferimento alle procedure di assunzione e alla gestione del carico di lavoro dei dipendenti.
In conclusione, il sondaggio IPSO evidenzia un sentimento di insoddisfazione tra i dipendenti della BCE, mettendo in luce le criticità della gestione Lagarde in confronto alla ben più apprezzata era Draghi. La situazione attuale pone interrogativi importanti sul futuro della BCE e sulle sfide che dovrà affrontare per ritrovare la fiducia e la coesione interna.